28/05/2025

Ciro Gallo

Racconta la mamma Maria

Scopriamo insieme l'impressionante progresso di Maria, 76 anni, iniziato con una diagnosi di demenza e caratterizzato da una significativa evoluzione comportamentale e cognitiva, dal cambio di dieta all'ottimizzazione della terapia farmacologica, fino a raggiungere un nuovo stato di benessere e lucidità mentale.

Miglioramenti della signora Maria Capuano nel trattamento della demenza neurodegenerativa con protocollo BREDESEN seguito da 2 anni.

Ho il piacere di condividere i significativi miglioramenti osservati in mia madre, Maria, di 78 anni. In data 08/06/2022 dopo valutazione completa, RM encefalo ed esame neuropsicologico in una Clinica di Neurologia e Neurofisiopatologia, la diagnosi di mia madre fu: “decadimento cognitivo con prevalenti deficit a carico del dominio mnestico, esecutivo e del linguaggio. Demenza di grado lieve, con insight insufficiente, sintomatologia ansioso-depressiva, apatia e comportamenti motori aberranti e malattia cerebrovascolare cronica infraclinica.”

All’inizio del 2023, mamma non seguiva diete, mangiando di tutto. Assumeva al giorno anche 24 gocce EN, 100 mg di ZOLOFT e 50 mg di QUETIAPINA. La sua lamentela era lieve, caratterizzata da una ridotta capacità di parlare e di esprimere i suoi pensieri, sembrava spenta e destinata a peggiorare. Occorreva fare qualcosa.

Cercando informazioni online, ho scoperto il sito del Dott. Candela, il primo in Italia autorizzato ad applicare il protocollo BREDESEN, che ha rappresentato una svolta nel trattamento di mamma. Inizialmente, il cambiamento radicale della dieta e l’introduzione di diversi integratori, ha presentato alcune difficoltà. È stato necessario suddividere in 3 porzioni i pasti che potevano durare anche 2-3 ore. Dopo 2-3 mesi, mamma si è abituata alla nuova dieta (sempre seguita al grammo) ed ha anche iniziato a bere di più. Nel corso del tempo, sono state ridotte gradualmente le gocce EN da 24 al dì a 15 e poi a 6 ma c’è stato un aumento del nervosismo ed è dimagrita molto. Inoltre è emersa un’aggressività durata 4 mesi fino alla riduzione graduale dello ZOLOFT da 100 mg a 50, della sostituzione della QUETIAPINA col RISPERIDONE 0.25 mg e all’eliminazione delle gocce EN. Dopo un breve periodo mamma ha manifestato un appetito smisurato, gradualmente placatosi dopo un mese. Ha poi iniziato a mangiare più lentamente con la percezione di avere sempre il piatto troppo pieno. I miglioramenti notevoli dal punto di vista comportamentale sono iniziati dopo 8 mesi dall’inizio del trattamento: mamma era rilassata, partecipava attivamente alle pulizie di casa, aiutava nella preparazione dei pasti, tra la gente comunicava e scherzava con i bambini ed era più serena.

Ad oggi, dopo 2 anni, continua a seguire il protocollo Bredesen con risultati positivi: mangia autonomamente con tranquillità avendo un ottimo appetito, sono aumentati i momenti di lucidità, commenta i programmi televisivi, nota i dettagli, ride, canta, dorme tranquillamente, cammina regolarmente, svolge esercizi con la palla ogni giorno e non prende più farmaci.

In conclusione, i miglioramenti osservati sono notevoli, il protocollo Bredesen applicato scrupolosamente e seguito con attenzione dal Dott. Candela attraverso vari test e analisi, ha contribuito in modo significativo a migliorare il suo stato comportamentale, la sua qualità di vita e la sua funzionalità quotidiana. Sono fiducioso che continuando a seguire questo percorso, mia madre possa continuare a beneficiare di ulteriori progressi nel suo percorso di trattamento.

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