07/11/2023

Ciro Gallo

Racconta la mamma Maria

Scopriamo insieme l'impressionante progresso di Maria, 76 anni, iniziato con una diagnosi di demenza e caratterizzato da una significativa evoluzione comportamentale e cognitiva, dal cambio di dieta all'ottimizzazione della terapia farmacologica, fino a raggiungere un nuovo stato di benessere e lucidità mentale.

Ho il piacere di condividere i significativi miglioramenti osservati in mia madre, Maria, di 76 anni, nel suo stato di arresto dell’Alzheimer.

In data 08/06/2022 dopo valutazione completa, RM encefalo ed esame neuropsicologico in una Clinica di Neurologia e Neurofisiopatologia, a mia madre viene diagnosticata una condizione di decadimento cognitivo con prevalenti deficit a carico del dominio mnestico, esecutivo e del linguaggio. Profilo compatibile con una diagnosi di demenza di grado lieve, con insight insufficiente. Si evidenzia la presenza di sintomatologia ansioso-depressiva, indolenza nei confronti della realtà esterna (apatia) e comportamenti motori aberranti. Viene dimessa con diagnosi di: demenza degenerativa primaria, disturbi dell’umore e del comportamento. Malattia cerebrovascolare cronica infraclinica.

All’inizio del 2023, mamma presentava un peso più elevato e non seguiva una dieta in particolare, quindi mangiava pasta, carne, frutta, nutella e altri alimenti. Assumeva anche 24 gocce al giorno di EN gocce, 100 mg di ZOLOFT e 50 mg di QUETIAPINA. La sua lamentela era lieve, caratterizzata da una ridotta capacità di parlare e di esprimere i suoi pensieri, sembrava SPENTA e destinata a peggiorare.

Occorreva fare qualcosa. Durante la mia ricerca in internet, ho scoperto il sito del Dott. Antonio Candela, il primo in Italia autorizzato ad applicare il protocollo BREDESEN, che ha rappresentato una svolta nel trattamento di mamma.                              

Inizialmente, il cambiamento radicale della dieta ha presentato alcune difficoltà. È stato necessario suddividere i pasti in tre porzioni e servire le pietanze su diversi piatti. Inoltre i pasti potevano durare anche 2-3 ore.


Tuttavia, dopo 2-3 mesi, mamma si è abituata alla nuova dieta e ha iniziato a bere di più. Nel corso del tempo, sono state ridotte gradualmente le gocce di EN da 24 al giorno a 15 e successivamente a 6, grazie alla sinergia tra il Dott. Candela e la psichiatra Chiara Montemitro. Tuttavia, durante questa riduzione, c’è stato un aumento del nervosismo e ha iniziato a perdere peso in modo significativo. Inoltre, è emersa un’aggressività che è durata da maggio a giugno, fino alla seconda/terza settimana di settembre quando le gocce di EN sono state completamente eliminate, mentre lo ZOLOFT è stato ridotto gradualmente da 100 mg a 50 mg e la QUETIAPINA è stata sostituita con il Risperdal 0.25 mg.


A partire dall’ultima settimana di Settembre, mamma ha manifestato un appetito smisurato, che si è gradualmente placato fino alla terza settimana di ottobre. Attualmente, mangia più lentamente e ha la percezione che il piatto sia sempre troppo pieno.

Dal 25 Settembre, abbiamo osservato notevoli miglioramenti dal punto di vista comportamentale, che sono continuati nel mese di Ottobre. Dopo otto mesi di trattamento, mamma è ora rilassata, partecipa attivamente alle pulizie di casa, aiuta nella preparazione dei pasti, commenta i programmi televisivi, nota i dettagli, ride, canta e mostra maggiore serenità. Dorme tranquillamente, cammina regolarmente ogni giorno (circa 6000 passi) e svolge esercizi con la palla per 30 minuti al giorno. Attualmente, mamma continua a seguire il protocollo Bredesen con risultati positivi. Quando è in mezzo alla gente, comunica, parla, scherza con i bambini, e i molti che la conoscono si meravigliano della lucidità mentale attuale.

In conclusione, i miglioramenti osservati in mamma nel trattamento dell’Alzheimer sono notevoli. Il protocollo Bredesen, che va applicato al grammo, seguito con attenzione dal Dott. Candela, ha contribuito in modo significativo a migliorare il suo stato comportamentale, la sua qualità di vita e la sua funzionalità quotidiana. Sono fiducioso che continuando a seguire questo percorso, mamma possa continuare a beneficiare di ulteriori progressi nel suo percorso di trattamento.

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