Alzheimer Cause Scatenanti: La Ricerca

le basi

ALZHEIMER CAUSE SCATENANTI:
LA PROTEINA BETA-AMILOIDE

alzheimer cause scatenanti disegno che rappresenta la proteina beta amiloide

I 30 anni di ricerca del dott. Dale Bredesen sulle cause scatenanti dell’Alzheimer ruotano intorno a questa immagine. La proteina beta-amiloide – da cui derivano le placche che portano alla morte dei neuroni, segno distintivo della malattia – origina dalla proteina APP (Amyloid Precursor Protein, raffigurata al centro).

Questo recettore che attraversa la membrana può essere “tagliato” da diverse proteasi (enzimi con la capacità di frammentare altre proteine). Come mostrato dall’immagine, il taglio di APP può produrre 4 oppure 2 frammenti.

In seguito alla produzione dei 4 frammenti si innescano dei meccanismi che portano alla perdita di sinapsi e distruzione cellulare. Quando APP dà origine ai 2 frammenti il risultato è completamente opposto: si ha trofismo, crescita cellulare e sinaptica.

Queste due vie di segnalazione vengono definite da Bredesen segnale sinaptoblastico (2 frammenti) e segnale sinaptoclastico (4 frammenti). Il capolavoro di Bredesen è stato quello di capire quando e attraverso quali molecole le due vie di segnalazione vengono innescate.

vedi pubblicazioni
le cause

la ricerca sui fattori scatenanti dell'alzheimer

Si, avete capito bene, la proteina che è stata costantemente presa di mira dagli scienziati per essere eliminata perché causa scatenante dell'Alzheimer fa in realtà parte di una risposta difensiva dell’organismo a tre principali minacce: 1) Infiammazione; 2) livelli subottimali di nutrienti; 3) esposizione a sostanze tossiche.

  • infiammazione

    Se è in corso un’alterazione della fisiologia intestinale come la SIBO (proliferazione batterica) o Leaky Gut (alterata permeabilità intestinale) e la mucosa viene danneggiata, si crea un’ infiammazione che da locale diventa sistemica e l’organismo reagisce con la produzione di beta-amiloide per far fronte alla flogosi generata.​
  • insufficienza

    Quando c’è una carenza ormonale, metabolica, di vitamine o di minerali, l’assenza di queste molecole chiave porta alla scissione di APP in 4 frammenti che innescano meccanismi distruttivi. In ognuno di questi casi la beta-amiloide viene prodotta come risposta protettiva.​
  • intossicazione

    Quando l’organismo è sotto l’attacco di patogeni, virus e tossine (es. herpes simplex virus, micotossine della muffa, metalli pesanti come mercurio, cadmio e piombo, endotossine prodotte da agenti chimici) per ripararsi dall’attacco il sistema si difende facendo scendere in campo la beta-amiloide. ​
scopri il protocollo bredesen
la svolta

la nuova direzione

alzheimer cause scatenanti disegno di un tetto con 36 buchi

Prima della nascita del protocollo ReCODE la ricerca si è focalizzata nell’impedire la formazione delle placche amiloidi senza intervenire sulle cause che conducono ad essa. Il risultato è stato quello di collezionare un fallimento dietro l’altro.

Con il protocollo ReCODE l’obiettivo è quello di eliminare tutti i fattori che contribuiscono ad una produzione dei 4 frammenti e fornire le molecole che possano ripristinare questo equilibrio.

Bredesen risale a circa 36 fattori, alcuni dei quali se presenti in sinergia fanno varcare la soglia oltre cui la perdita dei neuroni comincia a manifestarsi in maniera sintomatica. La soglia varia in ogni soggetto a seconda della gravità, durata dell’insulto, e dal numero di parametri alterati.

Per rendere l’idea, cercare di guarire dall’Alzheimer utilizzando l’approccio monoterapico (basato su un singolo farmaco) è come voler fermare l’infiltrazione di acqua in un tetto con 36 buchi, tappandone solo uno.

vedi pubblicazioni
la soluzione

i risultati

Il protocollo ReCODE tende ad ottimizzare il metabolismo e quindi minimizzare gli effetti deleteri della proteina APOE4. Inoltre, sia attraverso l’alimentazione che mediante l’uso di integratori, mitiga l’infiammazione sistemica e contrasta l’azione dei fattori di trascrizione attivati da APOE4. Tuttavia, la presenza in doppia copia di questo gene rende necessario l’utilizzo di un numero maggiore di fitoterapici per ripristinare le condizioni fisiologiche.

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il dna

ALZHEIMER CAUSE SCATENANTI: APOE4

A complicare la situazione subentra il profilo genetico. APOE4 rappresenta il fattore di rischio genetico più importante per l’Alzheimer. Questa proteina ricopre diversi ruoli tra cui:

  1.  Media il trasporto dei lipidi (grassi)
  2. È coinvolta nel metabolismo di colesterolo e trigliceridi
  3. Regola l’attivazione di circa 1700 geni, tra cui molti coinvolti nell’infiammazione e nella comunicazione cellulare.

il rischio

  • Persone che posseggono una copia del gene APOE4 (eterozigoti) hanno il 30% di probabilità di contrarre il morbo di Alzheimer.
  • Due copie del gene APOE4 (omozigoti) conferiscono il 50/60 % di probabilità di declino cognitivo e alcuni studi stimano che la percentuale possa essere superiore

come agisce apoe4

Tra le principali cause, relative al ruolo della proteina APOE4, che concorrono a causare un inasprimento del declino cognitivo troviamo le seguenti:

leggi la ricerca
  1. Riduce l’eliminazione della proteina beta-amiloide

  2. Riduce l’assorbimento di zuccheri e lipidi a livello cellulare

  3. Attiva NF-KB, un fattore di trascrizione che promuove l’infiammazione

  4. Promuove la formazione dei 4 frammenti provenienti dal precursore della proteina amiloide APP che innescano il declino cognitivo

  5. Spegne il gene Sirt1 legato alla longevità con riduzione della lunghezza dei telomeri

  6. Spegne il gene Sirt1 legato alla longevità con riduzione della lunghezza dei telomeri

  7. Spegne il gene Sirt1 legato alla longevità con riduzione della lunghezza dei telomeri

  8. Spegne il gene Sirt1 legato alla longevità con riduzione della lunghezza dei telomeri

  9. Spegne il gene Sirt1 legato alla longevità con riduzione della lunghezza dei telomeri