Protocollo Bredesen
cos'è il protocollo bredesen
Il protocollo Bredesen mira a rimuovere le cause primarie del declino cognitivo e ripristinare uno stato fisiologico ottimale.
La brillante intuizione del dott. Dale Bredesen – ricercatore statunitense che ha dedicato la sua vita all’Alzheimer – è stata di capire che il deterioramento cognitivo non è legato esclusivamente ad una disfunzione cerebrale. Piuttosto, l’intera macchina dell’organismo viene dirottata e conduce alla morte delle cellule neuronali come conseguenza primaria.
video spiegazione del protocollo
Il dott. Antonio Candela spiega il protocollo Bredesen in collaborazione con la start up S.O.F.I.A
in cosa consiste il protocollo bredesen
1.cognoscopia
vedi cognoscopiaIl protocollo Bredesen si basa sull’esecuzione di una batteria specifica di test clinici attraverso la quale si riescono ad identificare per ogni soggetto i parametri alterati che conducono al declino cognitivo.
2.identificazione tipo
vedi identificazioneA seconda dei valori ogni persona può rientrare in un tipo di Alzheimer differente – Bredesen ne identifica ben 6 tipi – la cui diagnosi permette un approccio personalizzato e mirato all’ottimizzazione dei parametri.
3.intervento recode
vedi recodeIl protocollo prevede un percorso dieto-terapico preciso, l’ottimizzazione delle componenti metaboliche ed ormonali, la rimozione di tossine, l’integrazione di fitoterapici ed erbe che variano a seconda del quadro clinico.
il cambio di paradigma
L’approccio di medicina funzionale o medicina di precisione – cioè basato sull’ottimizzazione di ogni singolo fattore che può contribuire al declino cognitivo – viene utilizzato per la prima volta in un disordine come l’Alzheimer.
Le robuste basi scientifiche mostrano come sia possibile non solo fermare la tendenza neurodegenerativa, ma addirittura invertirla. Queste solide fondamenta rendono il Protocollo Bredesen l’arma più incisiva ed efficace per il trattamento del morbo di Alzheimer.